Solo pochi giorni fa l’Europa è stata colpita da devastanti inondazioni, che hanno fatto anche vittime. Gli scienziati affermano che le inondazioni sono state causate dai cambiamenti climatici e offrono un quadro chiaro del futuro per il continente con il riscaldamento più rapido del mondo.
La tempesta Boris ha avuto un effetto devastante su diversi paesi, tra cui Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Austria e Italia, provocando almeno 24 morti e miliardi di sterline di danni.
Gli scienziati sostengono che la colpa di ciò è l’inquinamento globale.
La buona notizia è che si prevede che una situazione simile si ripeta circa una volta ogni 100-300 anni nel clima odierno, che si è riscaldato di circa 1.3 gradi Celsius a causa delle emissioni di gas serra.
Ma se il riscaldamento raggiungesse i 2 gradi Celsius, episodi simili diventerebbero il 5% più intensi e il 50% più frequenti.
Senza un’azione climatica più ambiziosa, si prevede che il riscaldamento globale raggiungerà i 3 gradi Celsius circa entro la fine del secolo.
"Questo è sicuramente ciò che vedremo molto di più in futuro", ha affermato Friederike Otto, docente senior di scienze del clima presso l'Imperial College di Londra e coautrice dello studio dell'EA.
L’Europa è il continente che si riscalda più rapidamente. Secondo il servizio climatico Copernicus, gli ultimi cinque anni sono stati in media circa 2,3 gradi Celsius più caldi rispetto alla seconda metà del XIX secolo.
Ciò non solo porta ondate di caldo molto più frequenti e intense, ma anche precipitazioni più estreme, soprattutto nell’Europa settentrionale e centrale. Il quadro è più complicato nell’Europa meridionale, a causa dei cambiamenti nei modelli meteorologici su larga scala.
La ragione più semplice per precipitazioni più intense in un mondo più caldo è che un’atmosfera più calda può trattenere più umidità. Questa umidità extra può portare a precipitazioni più intense.
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